CASCIA (PERUGIA), 28 OTTOBRE 2020 – È un messaggio che parla di speranza alla popolazione, ma anche di responsabilità a coloro che sono al governo, quello che arriva dalla Basilica di Santa Rita di Cascia, in occasione del quarto anniversario del sisma del Centro Italia. Quattro anni sono passati dal terribile 30 ottobre 2016, una data che ha segnato la storia di tutte le comunità che l'hanno vissuta e che oggi si trovano ancora ad affrontarne le conseguenze. Gravi e sempre più urgenti, dopo il doppio terremoto causato nel 2020 dal Coronavirus. Per il 30 ottobre, la Famiglia Agostiniana di Cascia invita la comunità alla veglia di preghiera alle ore 21:00 in Basilica, accanto a Santa Rita. Sarà l'occasione per chiedere il coraggio e la forza di far crescere insieme i semi di speranza, che in questi anni sono stati gettati.
LO SGUARDO DELLA SPERANZA – Proprio alla popolazione, costretta a sopportare un peso enorme, va il primo pensiero della Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, Suor Maria Rosa Bernardinis. "Le macerie sono state rimosse, ma al loro posto nulla o poco è tornato. I segni della ricostruzione, infatti, si nascondono facilmente dietro alle tante crepe degli edifici. Inoltre, il tempo è fermo per i mattoni, ma lo è anche per gli animi, che hanno bisogno e diritto di veder risanate le loro ferite interne. Questa, è la nostra prima preoccupazione, perciò alle persone diciamo di non arrendersi. Ce lo dice anche la nostra Santa Rita con il suo esempio di vita: pur ai piedi della Croce lei ha saputo trovare la gioia nell'esistenza umana, perché il suo sguardo è sempre stato ricco di fiducia, nel Signore e nell'uomo. Come lei, guardiamo insieme il presente con gli occhi della speranza".
RESPONSABILITA' E RICOSTRUZIONE – "Il governo ha il dovere di non dimenticare – prosegue la claustrale – Mi auguro che questo anniversario possa presto essere celebrato come merita la popolazione, ovvero come il giorno in cui tanto è stato perso e distrutto, ma a partire dal quale tutto è rinato, più bello, più sicuro, più vivo di prima. Questa è la visione che è affidata alla responsabilità di chi ci governa. E noi monache preghiamo il Signore perché non si affievolisca la loro volontà di sostegno". Alle parole della monaca agostiniana, fanno eco quelle del neo Rettore della Basilica di Santa Rita da Cascia, Padre Luciano De Michieli, che chiede maggiore fermezza. "È ora che il governo arrivi in queste terre per festeggiare dei traguardi raggiunti e non per portare altre promesse. C'è un grande bisogno di una mano decisa e decisiva, per preservare il presente e soprattutto costruire insieme il futuro. Qui a Cascia, c'è tanta voglia di crescere e ci sono potenzialità e ottime idee. Ancora però vediamo in atto solo qualche cantiere della ricostruzione e non basta, perché tanti cittadini, famiglie, anziani, malati, vivono già da quattro anni in soluzioni abitative d'emergenza e non nelle loro case. L'amministrazione sta lavorando bene, ma i tempi per avere i permessi sono estenuanti. Molti, troppi, vivono ogni giorno criticità sociali ed economiche ancor più inasprite dalla pandemia che rischiano di mettere in ginocchio il tessuto sociale e la voglia di ripartire. Guardo a tutti loro con ammirazione, e invito ad avere pazienza, a non perdersi d'animo e a continuare a lavorare insieme. Non perdiamo l'occasione di fare buoni e concreti progetti per migliorare le nostre realtà. Questo è lo spirito di Santa Rita: non arrendersi mai, confidare in Dio, costruire la pace e il bene comune impegnandosi in prima persona".
Monastero Santa Rita da Cascia